Il Corridoio Verde di Pescara: un nuovo asse urbano tra rigenerazione e sostenibilità
La trasformazione del “Corridoio Verde” di Pescara rappresenta uno degli interventi di rigenerazione urbana più significativi realizzati negli ultimi anni nel capoluogo abruzzese. Per oltre trent’anni, l’area compresa tra via Falcone e Borsellino e piazza Caduti di Nassirya — un tratto dell’ex rilevato ferroviario alle spalle dell’Università “G. d’Annunzio” e del nuovo Tribunale — è rimasta in uno stato di abbandono e incuria.
Nel 2025, invece, torna a essere uno spazio vivo e funzionale, ridisegnando l’assetto di una delle aree più strategiche della città, frequentata ogni giorno da studenti, lavoratori e residenti e destinata a diventare un asse di collegamento essenziale tra funzioni pubbliche, servizi e mobilità studentesca.
Frutto della sinergia tra l’Università “G. d’Annunzio” e il Comune di Pescara, il progetto ha trasformato questo tratto urbano in un percorso verde continuo e sicuro, restituendo alla città un’infrastruttura rigenerata, accessibile e pienamente integrata nel contesto circostante.
L’intervento, esteso su circa 4.590 metri quadri, ha infatti introdotto una nuova fascia viaria attrezzata per lo scorrimento veicolare, il verde, la pedonalità e la mobilità ciclabile, connettendo in modo più efficace il Campus universitario con l’area del Tribunale e rafforzando la continuità dell’intero comparto urbano.
Un progetto che non si limita quindi a ridisegnare uno spazio urbano, ma traduce la rigenerazione in un processo capace di integrare mobilità dolce, gestione sostenibile delle acque, incremento delle superfici permeabili, mitigazione dell’isola di calore urbana e una migliore qualità dell’esperienza degli utenti.
In questo contesto, assumono un ruolo centrale materiali performanti e a ridotta impronta ambientale, come i calcestruzzi drenanti low carbon di Heidelberg Materials, che consentono di trasformare gli obiettivi di sostenibilità in infrastrutture durevoli e resilienti, capaci di rispondere in modo coerente alle esigenze dell’ambiente urbano contemporaneo.
Inaugurato all’inizio di novembre, il nuovo Corridoio Verde si inserisce in un più ampio percorso di riqualificazione avviato dal capoluogo abruzzese, che sta interessando diverse aree urbane con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio pubblico attraverso opere che ampliano il verde, migliorano la fruibilità degli spazi e costruiscono una Pescara più moderna e inclusiva.
La trasformazione del Corridoio Verde
L’intervento si colloca in un’area classificata dal PRG come “Corridoio Verde”, estesa per circa 270 metri di lunghezza e 17 metri di larghezza, per un totale di oltre 4.500 m². Per anni questo spazio, ricavato dal sedime dell’ex tracciato ferroviario, ha rappresentato una frattura nell’assetto urbano: un’area degradata, soggetta ad allagamenti e difficilmente accessibile, priva di qualsiasi funzione e incapace di svolgere quel ruolo di connessione che il contesto richiedeva, ovvero mettere in relazione diretta l’Università, il Tribunale e le future funzioni pubbliche — tra cui la nuova biblioteca universitaria di prossima realizzazione — garantendo continuità all’intero comparto.
La necessità di intervenire è emersa, con ancora maggiore urgenza, durante i lavori di ampliamento del Campus, quando si è resa indispensabile la realizzazione di un’area sicura a servizio delle uscite di emergenza delle Aule e dei Laboratori di Architettura, oltre a un collegamento efficiente verso le principali vie di accesso. Questa convergenza di esigenze ha portato Università “G. d’Annunzio” e Comune di Pescara a decidere congiuntamente la completa riqualificazione dell’area.
Il Corridoio Verde si inserisce, infatti, in un progetto più ampio, del valore complessivo di 1 milione e 350 mila euro, che l’Ateneo ha dedicato alla riqualificazione delle proprie aree esterne e al miglioramento dell’integrazione con il tessuto urbano circostante. L’intervento complessivo si articola in due componenti principali:
- la sistemazione delle aree del Campus, con la creazione di una piazza lineare, nuovi camminamenti, rampe per l’accessibilità, spazi verdi, recinzioni e illuminazione;
- la riqualificazione del tratto di Corridoio Verde tra via Falcone e Borsellino e il piazzale del Tribunale, destinato a diventare l’asse di collegamento diretto tra il Campus, Strada della Bonifica e le principali funzioni giudiziarie.
Il progetto dell’intervento e la direzione lavori sono stati affidati all’architetto Carlo Ciabattoni, mentre l’esecuzione delle opere è stata assegnata tramite gara d’appalto all’impresa Eredi Pietro Ruggiero Costruzioni di Fontanarosa (AV).
Il progetto: un asse stradale, pedonale e ciclabile completamente ridisegnato
L’intervento consiste nella realizzazione di un asse urbano attrezzato, composto da:
- una strada urbana di quartiere di circa 270 m, a doppio senso di marcia, per il transito dei mezzi pubblici;
- 750 m2 di marciapiedi pedonali collocati su entrambi i lati delle carreggiate, di sezione pari a circa 2,50 m, realizzati con calcestruzzo i.pro PAVIMIX e spolvero al quarzo color tabacco;
- una pista ciclabile a doppio senso di marcia, lunga circa 400 m e avente larghezza minima pari a 2,50 m, realizzata in calcestruzzo drenante i.idro DRAIN ECO LOW CARBON, di colore rosso.
- 80 posti auto e nuove aree verdi, con la piantumazione di circa 80 tra alberi e arbusti lungo il tracciato stradale.
La scelta di realizzare la pista ciclabile con un calcestruzzo ad elevata permeabilità e ridotta impronta di carbonio consente il deflusso rapido delle acque meteoriche, mantenendo una superficie pedonale e ciclabile sicura, continua e priva di ristagni, e si traduce al tempo stesso in una soluzione capace di rispondere pienamente agli obiettivi di sostenibilità del progetto, garantendo un aspetto estetico naturale, a minimo impatto visivo e perfettamente integrato con le aree verdi adiacenti.
“Nel progetto è stata posta particolare attenzione alla sicurezza del percorso: il tracciato ciclabile attraversa la nuova strada del Corridoio Verde lontano dalle zone di manovra delle rotatorie e in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, rimanendo comunque ben protetto da un lato dal marciapiede e dall’altro da una lunga aiuola alberata, che lo mette completamente al riparo dalla sede stradale e garantisce anche una chiara separazione visiva tra le diverse componenti dell’infrastruttura.
Per assicurare una fruibilità piena e agevole anche alle persone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale, tutte le aree circostanti l’intervento sono state progettate in ottica di accessibilità universale. I marciapiedi includono inoltre percorsi tattili per ipovedenti (loges) in prossimità degli attraversamenti, offrendo così un accesso sicuro e immediato a tutte le categorie di utenti”, afferma l’arch. Ciabattoni.
Sul piano infrastrutturale, l’intervento ha previsto inoltre la posa dei sottoservizi per la raccolta e lo smaltimento delle acque bianche e la progettazione dell’impianto di illuminazione pubblica con tecnologia LED sia nelle aree adibite a verde che lungo i marciapiedi e camminamenti.
La scelta dei materiali
Il calcestruzzo i.pro PAVIMIX® Rck 30 di Heidelberg Materials impiegato per la realizzazione della pavimentazione industriale dei marciapiedi, è prodotto in conformità alla norma UNI 11146-05 e al Capitolato Tecnico dell’Ente Nazionale CONPAVIPER, ed è formulato per garantire prestazioni elevate nelle pavimentazioni industriali esterne ed interne.
“Il PAVIMIX è un calcestruzzo a prestazione specifica, progettato per offrire la soluzione ottimale alle diverse tipologie di pavimentazioni industriali e garantire una risposta efficace alle sollecitazioni meccaniche e ambientali richieste dal progetto, massimizzando la durabilità dell’opera e la vita utile della pavimentazione e soddisfacendo le esigenze delle imprese e alle aspettative del committente”, spiega Giulio Rulli, referente commerciale per l’area di Pescara di Heidelberg Materials Italia per il business calcestruzzo.
La durabilità del calcestruzzo rappresenta una caratteristica fondamentale di sostenibilità. L’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni contribuisce ad incrementare la vita utile e a migliorare la sicurezza delle strutture.
Oltre alle caratteristiche prestazionali, l’impiego del sistema PAVIMIX offre vantaggi significativi anche dal punto di vista operativo: riduce i tempi di esecuzione e i costi della manodopera, semplifica le fasi di cantiere e contribuisce a diminuire gli oneri legati alla sicurezza grazie a una posa più rapida e controllata. Una soluzione, dunque, che combina qualità tecnica, affidabilità e attenzione all’efficienza realizzativa, risultando ideale per interventi come quello del Corridoio Verde, dove funzionalità e durabilità costruttiva rappresentano requisiti imprescindibili.
Il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN ECO LOW CARBON di Heidelberg Materials impiegato per la realizzazione della pista ciclabile del Corridoio Verde rappresenta una soluzione tecnica e ambientale in grado di rispondere concretamente sia alle esigenze di mitigazione dell’impatto ambientale che al miglioramento della qualità urbana. È una soluzione innovativa e sostenibile, particolarmente apprezzata dai progettisti e dalle amministrazioni per la realizzazione di pavimentazioni, bianche e colorate, dedicate alla mobilità lenta e sostenibile per le quali siano rilevanti gli aspetti architettonici, legati alla compatibilità e armonia cromatica con il contesto paesaggistico, e quelli funzionali, connessi alla scorrevolezza, all’aderenza, alla capacità drenate delle superfici, che ne favoriscono sicurezza e percorribilità.
“i.idro DRAIN ECO LOW CARBON è un calcestruzzo sviluppato per pavimentazioni continue pedonali e carrabili ad alta permeabilità, capace di garantire una capacità drenante fino a cento volte superiore a quella di un terreno naturale, grazie ad una selezione accurata degli aggregati e ad un mix design ottimizzato, che permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua. Alle elevate prestazioni drenanti si affiancano caratteristiche di sostenibilità, legate all’azione specifica del legante cementizio impiegato e a un ciclo produttivo ottimizzato, che consentono di ridurre l’anidride carbonica incorporata fino al 30%, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione del progetto”, spiega Giuseppe Di Nardo, Sales District Manager Direzione Operativa Area Nord Est – Adriatico di Heidelberg Materials Italia.
Per la sua produzione è stato utilizzato TERMOCEM GREEN CEM III/A 42,5 N, un cemento di altoforno con oltre il 40% di materiale di riciclo pre-consumo.
“Prodotto nello stabilimento Heidelberg Materials di Cagnano Amiterno (AQ), questo cemento presenta emissioni di CO₂ (Core Processes) inferiori a 550 kg per tonnellata, rispetto ai valori superiori ai 750 kg/t tipici di un cemento tradizionale CEM I, grazie alla sostituzione di parte del clinker con loppa d’altoforno (40% di loppa e 60% di clinker) che garantisce il rispetto del contenuto di materia riciclata previsto dai CAM”, afferma Maurizio Drago del Servizio tecnologico Area Abruzzo di Heidelberg Materials Italia.
L’utilizzo di cementi e calcestruzzi sostenibili è un elemento centrale nella strategia di riduzione dell’impatto ambientale del settore delle costruzioni. I cementi della Linea ECO LOW CARBON di Heidelberg Materials si distinguono per il loro profilo altamente sostenibile: la loro produzione comporta un minor consumo di risorse non rinnovabili e di territorio, riduce l’effetto serra associato ai processi produttivi e limita la necessità di materiali da escavazione. Ciò è possibile grazie all’impiego di componenti derivati da materiali di riciclo pre o post-consumo, che consentono di abbattere in modo significativo le emissioni di CO₂ e di contribuire a un uso più responsabile ed efficiente delle risorse.
Il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN ECO LOW CARBON è stato scelto come materiale ideale per la pista ciclabile non solo per le sue prestazioni tecniche, ma anche per la coerenza con la visione sostenibile che ha guidato il progetto.
“Questo specifico calcestruzzo drenante ci ha permesso di garantire superfici sicure, prive di ristagni e perfettamente integrate nel sistema di gestione delle acque del corridoio. Ma soprattutto è un materiale che risponde in pieno agli obiettivi ambientali dell’opera: aumenta la permeabilità del suolo, migliora il comfort termico e contribuisce a restituire al quartiere uno spazio più sostenibile e a misura d’uomo”, afferma l’architetto Ciabattoni.
Una decisione che si inserisce perfettamente nella strategia di riqualificazione dell’intera area universitaria e nella volontà congiunta di Comune e Ateneo di adottare soluzioni a basso impatto ambientale e ad alta qualità prestazionale.
I vantaggi delle pavimentazioni drenanti
Le pavimentazioni drenanti della linea i.idro DRAIN offrono benefici prestazionali e ambientali che le rendono particolarmente indicate per spazi pubblici e infrastrutture urbane. La struttura porosa consente il rapido deflusso delle acque meteoriche, riducendo ruscellamenti, aquaplaning ed effetti delle “bombe d’acqua”, oltre a favorire il drenaggio profondo e il recupero dell’acqua in falda, utile anche in aree soggette a tutela ambientale. La permeabilità del materiale permette inoltre il ricircolo dell’aria nella massa, accelerando lo scioglimento di neve e ghiaccio ed evitando fenomeni di gelicidio.
La superficie continua e priva di giunti garantisce elevata accessibilità e, se necessario, carrabilità, con la possibilità di colorazioni personalizzate a seconda delle esigenze progettuali. Sul piano gestionale, queste pavimentazioni offrono maggiore durabilità e una significativa riduzione dei costi di manutenzione e di gestione delle acque meteoriche.
Un ulteriore vantaggio è legato alla mitigazione dell’isola di calore urbana: grazie al maggiore effetto albedo, ovvero la capacità di riflettere la radiazione solare, le pavimentazioni drenanti possono abbassare la temperatura superficiale estiva fino a 30°C rispetto all’asfalto. I valori di SRI (Solar Reflectance Index) — pari a 33 per la versione grigia e 46 per quella bianca — superano ampiamente il minimo richiesto dai CAM (29), contribuendo al comfort nelle aree pedonali.
La versione LOW CARBON aggiunge infine un importante contributo alla sostenibilità ambientale, grazie all’impiego di cementi a ridotta impronta carbonica e materiali riciclati fino al 30%, con una riduzione delle emissioni incorporate di CO₂ fino al 30% rispetto alle soluzioni tradizionali. Una caratteristica che rende queste pavimentazioni particolarmente adatte ai progetti orientati alla decarbonizzazione e al rispetto dei criteri ambientali minimi.
Modalità di esecuzione: il lavoro della business unit i.build
La realizzazione delle pavimentazioni è stata affidata ad i.build, la business unit specializzata di Heidelberg Materials dedicata alla posa “chiavi in mano” di pavimentazioni in calcestruzzo.
Il team operativo, composto da quattro posatori specializzati, ha seguito tutte le fasi di cantiere garantendo la corretta applicazione delle soluzioni progettate e la piena rispondenza agli obiettivi tecnici ed estetici dell’intervento.
Per la pista ciclabile, le lavorazioni sono iniziate con la preparazione del sottofondo, realizzato mediante inerti opportunamente costipati per garantire stabilità e continuità al pacchetto strutturale. Si è poi proceduto con la stesa del calcestruzzo drenante i.idro DRAIN ECO LOW CARBON pigmentato di colore rosso per uno spessore di 15 cm, effettuata manualmente per assicurare una distribuzione uniforme del materiale su tutta la sezione della pista. La successiva compattazione eseguita tramite rullatura con roller screed ha permesso di ottenere il corretto equilibrio tra vuoti e resistenza meccanica, indispensabile per assicurare le prestazioni drenanti e la durabilità nel tempo.
Completata la fase di getto, le superfici sono state protette per consentire una maturazione ottimale del calcestruzzo, garantendo la stabilità delle caratteristiche prestazionali. Successivamente, sono stati realizzati i cordoli, la segnaletica orizzontale e verticale e i percorsi tattili per ipovedenti, elementi fondamentali per la sicurezza e l’accessibilità dell’infrastruttura.
La squadra i.build ha eseguito anche la posa dei marciapiedi in calcestruzzo i.pro PAVIMIX, completandoli con la relativa finitura superficiale color tabacco, in continuità con il disegno architettonico dell’intervento.
L’intervento è stato realizzato in stretta collaborazione con la Committenza e il progettista, in un confronto continuo che ha guidato la scelta delle soluzioni più adatte ai requisiti prestazionali e di sostenibilità del progetto.
“La sinergia con il progettista è stata fondamentale: abbiamo condiviso ogni fase, dalla scelta dei materiali alla definizione dei dettagli esecutivi, per garantire una posa di qualità e pienamente coerente con gli obiettivi dell’intervento. L’integrazione tra competenze progettuali e specializzazione operativa è ciò che permette di ottenere il massimo da tecnologie come i.idro DRAIN e PAVIMIX”, sottolinea Angelo Pelliccione, referente tecnico i.build per Abruzzo e Marche di Heidelberg Materials Italia. Grazie a questa collaborazione e alla competenza del team i.build, il nuovo assetto del Corridoio Verde si presenta oggi come un’infrastruttura solida, sicura, integrata nel contesto urbano, con pavimentazioni realizzate secondo standard elevati di qualità e durabilità.
Un nuovo asse verde per Pescara
La realizzazione del nuovo asse urbano del Corridoio Verde rappresenta un esempio concreto di rigenerazione urbana contemporanea, capace di coniugare qualità dello spazio pubblico, mobilità sostenibile e attenzione all’impatto ambientale. L’intervento dimostra come la scelta di soluzioni ad alte prestazioni e a ridotta impronta carbonica possa contribuire in modo decisivo alla durabilità delle superfici, alla gestione naturale delle acque meteoriche, al miglioramento del comfort termico e alla mitigazione delle isole di calore, nel pieno rispetto dei principi dell’economia circolare e della decarbonizzazione del settore edilizio e infrastrutturale.
Il risultato è il frutto di una collaborazione efficace tra i diversi attori dell’intervento che ha permesso di restituire alla città uno spazio pubblico accessibile, funzionale e pienamente integrato nel tessuto urbano. Un’infrastruttura che migliora concretamente la vita quotidiana di residenti, studenti e utenti del Campus, contribuendo al processo di trasformazione verso una Pescara più moderna, verde e resiliente.
L’impegno di Heidelberg Materials nella produzione di cementi e calcestruzzi con contenuti riciclati e materie prime seconde, unito alla costante ricerca di prestazioni tecniche elevate, si inserisce nel percorso verso la riduzione delle emissioni di CO₂ al 2030 e l’obiettivo della neutralità carbonica al 2050. Interventi come questo mostrano come l’innovazione nei materiali possa diventare un fattore determinante per una rigenerazione urbana realmente sostenibile.
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