TERMOCEM GREEN - Classe 42,5
TERMOCEM GREEN - Classe 42,5
TERMOCEM GREEN A 42,5 N: CEM III/A 42,5 N è un cemento d'altoforno tipo III ad alta resistenza normalizzata.
Sfuso
Colore Grigio
Prodotto per il ripristino Idoneo per recupero edilizio | Prodotto innovativo Riciclato: 30% Emissioni CO2: 550 kg/t |
Descrizione prodotto
COMPOSIZIONE
Contiene, conformemente alla composizione prescritta dalla norma UNI EN 197-1 (riferita cioè alla massa del cemento ad esclusione del solfato di calcio e degli additivi), il 35% ÷ 64% di clinker, mentre la restante parte è costituita da loppa granulata d'altoforno ed eventuali costituenti secondari.
REQUISITI DI NORMA (UNI EN 197-1)
Requisiti chimici | Requisiti fisici | Requisiti meccanici |
Perdita al fuoco ≤ 5% | Tempo di inizio presa ≥ 60 min. | Resistenze alla compressione |
Residuo insolubile ≤ 5% | Espansione ≤ 10 mm | 2 giorni ≥ 10,0 MPa |
Solfati (come SO3) ≤ 4% | 28 giorni ≥ 42,5 MPa | |
Cloruri ≤ 0,10%* |
* Il cemento può contenere più dello 0,10% di cloruri ma in tal caso si dovrà dichiarare il contenuto di cloruri.
Vantaggi
Il contenuto di loppa granulata d'altoforno (36% ÷ 65%) conferisce una resistenza agli attacchi chimici.
È consigliato il suo utilizzo per opere esposte ad ambienti moderatamente aggressivi (CO2 e cloruri), comprese aggressioni da solfati e da solubilizzazioni di acque dilavanti, e a contatto con gliceridi (olii e grassi).
Il minore calore d'idratazione sviluppato da un cemento d'altoforno rispetto ad un Portland (o un Portland composito) di pari classe, permette la realizzazione di strutture massive, dove viene previsto in fase progettuale od esecutiva un basso innalzamento delle temperature, combinate ad una sufficiente velocità di indurimento.
Utilizzo
Le alte resistenze meccaniche iniziali associate alla resistenza agli attacchi chimici e al basso calore d'idratazione sviluppato ne rendono ideale l'utilizzo per:
- opere e strutture in ambiente marittimo e fluviale;
- tutti i lavori in calcestruzzo armato e non, che necessitano di una resistenza finale elevata in presenza di ambienti chimicamente aggressivi;
- strutture massive;
- strutture di fondazione;
- pavimentazioni industriali;
- manufatti (ad esempio tubi e pozzetti);
- impianti di depurazione delle acque (a moderato contenuto di solfati);
- strade, autostrade e parcheggi;
- sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli;
- piste aeroportuali.