L'esperienza di Italcementi per l'economia circolare
Scarsità di materie prime ed esubero di rifiuti: come trasformare una grande minaccia in un'enorme opportunità.
"L’inquinamento è una forma di spreco economico, che implica l’utilizzo non necessario, inefficiente o incompleto di risorse. Spesso le emissioni sono un segnale di inefficienza, e impongono a un’organizzazione il compimento di attività che non generano valore, quali la gestione, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti prodotti. Alla base di sforzi di riduzione degli sprechi e di massimizzazione del profitto vi sono alcuni princìpi comuni, quali l’uso efficiente degli input, la sostituzione dei materiali, e la minimizzazione delle attività non necessarie.” - Michael R. Porter, 1995
Partendo da questa definizione di Porter, attuale più che mai, si evince chiaramente che il tradizionale modello economico lineare, basato sull'utilizzo di risorse (perlopiù di originale naturale) ritenute erroneamente illimitate, non è più nè sostenibile nè perseguibile.
Nasce quindi da qui l'esigenza di passare ad un modello di economia circolare, in grado di rigenerarsi continuamente, puntando all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile, individuando e riducendo l'utilizzo di sostanze nocive o tossiche per l'ambiente, ed eliminando il concetto di rifiuto o spreco, riprogettando totalmente il flusso delle materie prime.
Di questi temi si è parlato il 27 ottobre 2022 al LUISS Hub di Milano nell'ambito di un convegno organizzato da AHK (Camera di Commercio Italia-Germanica) durante il quale si è cercato, attraverso alcune best practices, di mostrare l'efficienza e l'efficacia del concetto di circular economy "make-use-recylce", rispetto al tradizionale modello economico del take-make-dispose. Tra i relatori anche Angelo Monti, Responsabile servizio ambientale e cave di Italcementi che ha portato l'esperienza e gli impegni dell'azienda nel settore dell'economia circolare.