Riqualificazione delle aree pubbliche del quartiere di Santa Maria del Rovere a Treviso

Recuperare, riqualificare e dare un nuovo volto e nuovi significati a spazi già edificati, vecchi quartieri residenziali, piazze e giardini pubblici. Oggi, lo sviluppo delle città viene progettato partendo dal riqualificare l’esistente e coinvolgendo i cittadini, primi destinatari di questi luoghi rinnovati, rigenerati. In Italia possiamo contare tantissimi esempi di riqualificazione e rigenerazione urbana, progetti che sono stati capaci di rivalorizzare determinati territori e aree delle città, rilanciando la loro immagine nel mondo anche attraverso interventi di tipo culturale, economico e sociale. È il caso del quartiere di Santa Maria del Rovere a Treviso.  

L’intervento di riqualificazione del quartiere ha dato un nuovo volto a tutta l’area prevedendo il rifacimento delle pavimentazioni delle strade e della piazza, la realizzazione di nuovi marciapiedi e piste ciclabili, la riconfigurazione degli stalli di sosta, il rifacimento parziale delle reti dei sottoservizi, con la realizzazione di una nuova rete fognaria (acque bianche e acque nere) e il rifacimento di alcuni tratti dell’acquedotto rientranti nel Servizio Idrico Integrato, la rivisitazione del verde pubblico - aiuole, giardini e piazza - nonché dell’arredo urbano dell’area della piazza e del parchetto vicino, e la realizzazione di un nuovo impianto di pubblica illuminazione, anche in attuazione al P.I.C.I.L - Piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso.

La spesa complessiva ammonta a circa 5,6 milioni di euro - comprensivi della perizia di variante, voluta per apportare migliorie al progetto di riqualificazione e per salvare il verde esistente - in gran parte stanziati dal Comune tramite il Bando Periferie e per un 20% circa da ATS - Alto Trevigiano Servizi, la società che gestisce la rete idrica. 
Un progetto complesso, per la sua natura e per l'estensione, che ha interessato nel dettaglio il quartiere di Santa Maria del Rovere attorno a piazza Martiri di Belfiore ma che investe tutto il quadrante Nord Est del territorio comunale. Il primo lotto, riguardante proprio la riqualificazione delle aree pubbliche di una porzione del quartiere di Santa Maria del Rovere, è stato affidato dall’Amministrazione Comunale di Treviso al RTI D:RH (mandataria)– CRITERIA Srl – PRIMA Srl - Ing. A. Di Martino. La realizzazione è stata diretta e coordinata da D:RH Architetti e Associati di Venezia, che ha curato la Direzione Lavori generale e il Coordinamento della sicurezza in fase di realizzazione assieme allo studio dell’ Ing.  Alberto di Martino. L’esecuzione dei lavori è stata affidata all’impresa Adriastrade Srl, azienda monfalconese, e all’impresa Coletto Srl, azienda trevigiana, che operano in tutto il Friuli Venezia Giulia e nel Veneto nel settore delle infrastrutture stradali e autostradali, nelle pavimentazioni speciali per strade e autostrade.

La finalità del progetto 
La porzione del quartiere Santa Maria del Rovere, oggetto dell’intervento, si trova nella zona nordorientale di Treviso ed è delimitata ad ovest da viale Brigata Treviso e a sud da viale Brigata Marche. La maggior parte degli interventi ha riguardato, oltre che Piazza Martiri di Belfiore, alcune strade comprese tra i due viali, a ovest e a sud, via Gasparinetti, a nord, e via Tommaso Salsa ed est. 

“La particolarità dell’ambito di intervento – spiega l’arch. Paola Rigonat Hugues dello studio D:RH Architetti e Associati - è data dal fatto che, pur essendo un quartiere ai margini del centro storico, è tuttavia caratterizzato dalla presenza di un insieme di elementi che svolgono diverse funzioni di pubblica utilità e generano attrattività per l’intero contesto, quali, ad esempio, l’Ospedale San Camillo, la chiesa di Sant’Anna, con le adiacenti aree parrocchiali che ospitano i servizi scolastici e culturali, l’ufficio postale, il teatro, il cinema Edera e un circolo sportivo, adiacenti a Piazza Martiri di Belfiore, l’ex Caserma Salsa, nella quale è in corso di realizzazione un importante intervento di rifunzionalizzazione e riqualificazione, oggetto nel 2022 di finanziamento con fondi PNRR per circa 6 milioni di euro”. La piazza, inoltre, costituisce uno spazio pubblico di interesse collettivo a servizio del quartiere nel quale è presente una zona più specifica arborata destinata a verde attrezzato per il gioco, il tempo libero, spazio di incontro e di svago per gli abitanti del quartiere. “Si tratta – continua l’arch. Rigonat Hugues - di un quartiere realizzato per la maggior parte negli anni ’50, con edifici che si sviluppano in altezza - tipicamente dei condomini con altezze massime che raggiungono i sei piani – e che lasciano alla base, secondo un modello tipico del periodo, ampi spazi liberi prevalentemente destinati a giardini condominiali e a verde. Tutto il quartiere è valorizzato dalla presenza di filari di grandi alberi che corrono lungo entrambi i lati delle vie interne e, specialmente in estate, tutto questo verde offre un clima molto piacevole”.

Il tema del “bilancio del verde” ha rappresentato un obiettivo fondamentale da garantire con il progetto. L’intervento di valorizzazione dell’intero quartiere ha quindi comportato un’approfondita analisi ed un attento progetto del verde, tutelando e preservando al massimo le preesistenze arboree e aumentando le superfici permeabili. “Gli obiettivi di implementazione del verde e della permeabilità del suolo appartengono alla più generale finalità perseguita con gli interventi che è stata quella di garantire nell’intero quartiere il massimo comfort ambientale, aumentare le superfici permeabili, garantendo la massima capacità drenante dei suoli, contrastare l’isola di calore urbano, aumentare la  sicurezza e accessibilità degli spazi e favorire la vitalità del quartiere e le possibilità di socializzazione”, dichiara l’arch. Rigonat Hugues. “Proprio per questo motivo, su un intervento complessivo di 27.000 mq, circa 5.300, cioè quasi il 20% dell’area di intervento, sono stati realizzati in calcestruzzo drenante i.idro DRAIN di Calcestruzzi. Una scelta, condivisa con la Committenza, fortemente voluta dal nostro studio, in quanto questo prodotto soddisfa pienamente le specifiche delle nostre scelte progettuali in tema di sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana e miglioramento del comfort e della vivibilità cittadina. Il nostro studio lo ha proposto con successo anche a Crotone, dove viene impiegato per la riqualificazione di un ampio tratto del lungomare”.   

Le scelte progettuali  
Tutti gli interventi, sia di natura organizzativa e funzionale che di natura spaziale e materiale, sono stati finalizzati non solo a ridurre gli impatti ambientali ma anche a promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili. 
Le principali scelte progettuali hanno avuto come obiettivi l’estensione della ciclabilità a tutte le strade di quartiere e il collegamento alla maglia ciclabile urbana, la totale pedonalizzazione della piazza, con la connessione ciclo-pedonale tra via Brigata Treviso e via Tommaso Salsa tesa a rendere ancor più baricentrica la piazza e a rafforzare le opportunità di integrazione degli spazi dell’ex-Caserma Salsa. 
La caratterizzazione delle strade come residenziali, a mobilità lenta, ha permesso di rafforzare la pedonalità e ciclabilità del quartiere. L’organizzazione della mobilità ad un unico senso di marcia sulle due strade principali del quartiere (via Radaelli e via Fanteria), ha garantito in entrambe le strade sia la mobilità ciclabile e pedonale che quella carrabile, oltre ad una fila di stalli per parcheggi. 
Complessivamente, l’intervento ha consentito la realizzazione di una maggiore quantità di parcheggi ai bordi della piazza, rispetto a quelli esistenti, con una quota di parcheggi per disabili superiore a quella prevista per legge, e la previsione di un’adeguata dotazione di spazi per la sosta di cicli e moto al fine di articolare l’offerta e favorire lo sviluppo di una mobilità sostenibile. In questo senso, la progettazione della maglia stradale del quartiere ha perseguito alcuni criteri di qualità che hanno comportato la definizione di soluzioni innovative sotto l’aspetto ambientale, paesaggistico, del decoro urbano e della vivibilità. 
Grande attenzione è stata inoltre riservata alla    salvaguardia degli alberi, a garanzia di un bilancio ambientale positivo e di un ottimale comfort climatico, con un incremento delle superfici drenanti e della capacità di deflusso delle acque meteoriche attraverso l’aumento delle aree a verde, l’utilizzo di pavimentazioni ad elevata permeabilità (calcestruzzo drenante) e un adeguato dimensionamento della rete di raccolta.
“Un elemento di complessità, sia in fase di progettazione che di esecuzione, - spiega l’arch. Rigonat Hugues - è stato determinato dall’analisi e dalla valutazione dello stato di salute e stabilità delle alberature esistenti in rapporto alla natura degli interventi in programma e dalla risoluzione delle interferenze delle nuove infrastrutture di progetto con l’apparato radicale delle alberature da preservare e con le linee dei sottoservizi esistenti da mantenere”. 

La nuova Piazza Martiri
La configurazione di Piazza Martiri di Belfiore, dello spazio di via Radaelli antistante il Cinema Edera e dell’area verde a est come un unico spazio pubblico urbano, ne ha potenziato il ruolo di confluenza e interazione tra flussi di persone, sia del quartiere che visitatori. 
Il ridisegno della piazza è improntato sulla connessione est-ovest che attraversa tutto lo spazio, collegando Via Brigata Treviso con Via Salsa, e si configura come un ampio viale ciclopedonale interno alle aree a verde che assume i caratteri di uno slargo attrezzato attorno alla fontana, realizzata negli anni 60. “Uno degli input progettuali – racconta l’arch. Rigonat Hugues - è stato quello della valorizzazione della fontana, elemento dal forte carattere identitario per il quartiere, da sempre identificato con il centro della piazza. La forma di questo percorso principale è determinata dalla confluenza dei collegamenti alle diverse strade del quartiere. Attorno a questo grande spazio connettivo sono previsti la valorizzazione e l’ampliamento delle superfici a verde, a caratterizzare l’intera piazza come parco urbano nel quale sono ospitate diverse funzioni: un ambito recintato per il gioco dei bambini, le aree alberate e piantumate con arbusti e tappezzanti attorno agli spazi di ritrovo che circondano la fontana, lo slargo attrezzato per il mercato settimanale, la piazzetta allungata davanti al Cinema Edera, in via Radaelli”.

La scelta dei materiali 
La volontà di caratterizzare la riqualificazione del quartiere sia in senso ambientale che climatico, ha fortemente inciso anche sulla scelta dei materiali per le pavimentazioni. 
“In questa logica – spiega l’arch. Paola Rigonat Hugues - l’utilizzo di materiali drenanti per le pavimentazioni e, in particolare, di i.idro DRAIN, ha in primo luogo consentito il rispetto del ciclo naturale dell'acqua”. Questa soluzione è ideale per soddisfare le necessità di chi progetta e si occupa di outdoor perché può essere utilizzata per parchi, ciclabili e viali. È un prodotto sostenibile che, essendo in grado di riflettere la luce solare e ridurre l'“effetto isola di calore” urbano, aiuta a rendere più fresche e vivibili le nostre città, contribuendo alla riduzione del calore. “In più è un materiale plastico, caratterizzato da una flessibilità geometrica che ben si adatta alla modellazione delle forme curve dei percorsi del disegno progettuale, studiate per favorire collegamenti più fluidi e veloci verso il fulcro della piazza, che ruota intorno alla fontana, garantendo un effetto naturale. Disponibile in varie colorazioni, una scelta accurata dei pigmenti ha consentito di dare continuità con la parte in porfido con cui è stata realizzata la piazza, e di uniformare tutti gli interventi, caratterizzando sia la piazza che il parco preesistente come un unico grande spazio verde. La connotazione generale del sistema piazza-parco è infatti quella di un unico grande giardino pubblico, in cui i colori delle terre utilizzati per l’i.idro DRAIN contribuiscono ad aumentare l’idea di naturalità generale. Così come la pezzatura drenante che dà un effetto grezzo e conferisce una matericità che è tipica delle terre battute e degli elementi naturali”. 
Grazie alla possibilità offerta da questo materiale di costruire pacchetti costruttivi di diverso spessore, è stato inoltre possibile garantire la carrabilità di alcuni ambienti pedonali a eventuali mezzi di soccorso e di manutenzione del parco e dell’illuminazione pubblica, mantenendo la stessa colorazione. Alcuni tratti realizzati con i.idro DRAIN hanno infatti uno spessore maggiore, pari a 20 cm rispetto ai 7 dei percorsi esclusivamente pedonali e dei marciapiedi, proprio per permettere il passaggio dei mezzi più pesanti. Lo stesso vale per i parcheggi. 
“I colori scelti sono tre – precisa l’arch. Rigonat Hugues - uno per il vialetto del parco, uno, più simile al porfido, per i percorsi pedonali che si innervano in tutte le strade laterali, ed uno per i parcheggi, scelto in armonia con quello dei marciapiedi e dei percorsi pedonali, ma volutamente distinti dall’asfalto stradale per creare un contrasto di colore che contribuisse ad aumentare l’effetto di contenimento delle parti adibite ad uso esclusivo della sede stradale e delle superfici carrabili. Il tutto pensato per un uso educato delle varie aree e degli spazi tramite la differenziazione con i colori. Inoltre, grazie alla sua consistenza plastica si sono potuti facilmente modellare i raccordi e gli incroci per portare i marciapiedi alle quote delle carreggiate e favorire la mobilità di utenti con limitate capacità motorie anche tramite l’inserimento di ausili podotattili per le persone ipovedenti”.  
La scelta del porfido per la pavimentazione della piazza soddisfa una specifica richiesta della Committenza, allo scopo di conferire continuità con il centro storico della città e consentire il transito dei furgoni del mercato del giovedì, che si dispongono a cerchio ai bordi della piazza. Per valorizzare la presenza della fontana e al contempo ricontestualizzarla rispetto alle geometrie curvilinee che ora assume la grande piazza-giardino, è stata realizzata una pavimentazione in ciottoli di basalto che ingloba all’interno di un unico grande cerchio scuro il precedente disegno del basamento della fontana, aumentandone la percezione. 
La scelta della soluzione drenante i.idro DRAIN rientra pienamente negli obiettivi di contenimento e di ottimizzazione del costo globale di manutenzione e di gestione lungo il ciclo di vita dell’opera, propri del progetto esecutivo che ha previsto l’impiego di materiali e soluzioni tecniche a basso impatto che coniugassero sostenibilità, resistenza e resa estetica. 

L’esecuzione dei lavori 
La notevole estensione degli interventi ha richiesto una programmazione dei lavori che garantisse al contempo il controllo dei tempi, la risoluzione delle interferenze, la massima accessibilità alle aree private ed alle attività presenti (cinema, poste, bar, negozi, etc.) e la continuità della vita di quartiere. Il cronoprogramma, definito con le imprese esecutrici, ha previsto un primo stralcio, ad inizio dicembre 2021, di completamento dei sottoservizi, con la posa delle linee delle acque bianche e nere, dell’acquedotto e dell’illuminazione pubblica, e delle pavimentazioni in porfido e calcestruzzo drenante della piazza, della viabilità e dei parcheggi limitrofi, per restituire questi spazi alla piena fruizione degli abitanti del quartiere che hanno così potuto apprezzare il complessivo miglioramento delle strutture. 

Il particolare mix design di i.idro DRAIN ha permesso di confezionare calcestruzzi dalle ottime performance meccaniche, e allo stesso tempo, da un’altissima capacità drenante e un elevato valore estetico, come confermato dall’ing. Massimo Contadin, Direttore tecnico dell’impresa Coletto srl: “L’intervento ha risolto le criticità presenti nel quartiere, consentendo la riorganizzazione complessiva della mobilità e della sosta nell’area nonché la valorizzazione, la salvaguardia e il potenziamento delle peculiarità e dei valori funzionali ed espressivi propri del sistema piazza e dei viali perimetrali, riconoscendone la capacità di conferire identità e qualità a tutto il sistema urbano. In particolare, grazie al calcestruzzo i.idro DRAIN, è stato possibile realizzare pavimentazioni pedonali e carrabili, che oltre ad un miglioramento della gestione delle acque piovane, dovuto alla grande capacità drenante del materiale, assicurano elevate prestazioni meccaniche e, soprattutto nei mesi invernali, aumentano considerevolmente la sicurezza di pedoni e ciclisti, limitando le possibilità che sui percorsi si formino fenomeni di gelicidio dovuti a ristagni d’acqua indesiderati. Sono quindi rimasto favorevolmente colpito dalle performance del prodotto, che, devo ammettere, non avevo avuto occasione di utilizzare prima di questo cantiere.

Questo materiale ha consentito di preservare la permeabilità del suolo integrandosi perfettamente nell’ambiente naturale e dando vita, mediante forma e colore, ad uno spazio  strutturato e quindi fruibile, ma distante dal rigore delle geometrie che caratterizzano l’intero quartiere”. Nel corso dei lavori, il continuo confronto con i tecnici di Calcestruzzi, in un’ottica di problem solving, ha sempre consentito di trovare la soluzione tecnica più idonea per la risoluzione di ogni problematica di cantiere, con l’obiettivo di migliorare la durabilità e la qualità dell’opera. “Come Calcestruzzi – conferma Marco Sandri, Product Manager per le Pavimentazioni di Italcementi e Calcestruzzi - i.build, la nostra business unit specializzata nelle pavimentazioni, ha seguito il lavoro dalla proposta iniziale all'acquisizione, fino alla gestione del cantiere, con un lavoro di squadra continuo con l’impresa, la Direzione Lavori e la Committenza che ha consentito all’Amministrazione di raggiungere i risultati che si era prefissa: non solo la riqualificazione di un importante quartiere urbano, ma anche il miglioramento della sostenibilità ambientale e del comfort dell’intera area. Aver aumentato la capacità drenante delle aree soggette all’intervento, infatti, avrà notevoli benefici a lungo termine sulla durabilità delle opere eseguite e sulla effettiva salute delle essenze arboree, sia quelle di nuova piantumazione sia quelle che costituiscono un tratto peculiare del tessuto urbano”.
Sostenibilità ambientale, generazione di valore urbano e miglioramento della vivibilità cittadina si confermano essere tre aspetti che sono alla base dell’approccio di Calcestruzzi e di Italcementi al mercato, grazie a prodotti che ogni giorno contribuiscono alla trasformazione e al rinnovamento. 

Dati progetto

  • D:RH Architetti e Associati - Venezia

    Architetto

  • i.idro drain

    Materiale

  • 2022

    Completamento

Mr. Marco Sandri

Direttore Tecnico i.build

Mr. Riccardo Pasa

Responsabile i.build, la business unit per le pavimentazioni

Posizione

Piazza Martiri di Belfiore
31100 Treviso (Italia)

i.build - La Business Unit per le pavimentazioni

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Santa Maria del Rovere Treviso.

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