Pavimentazioni architettoniche, drenanti e colorate per il Parco Atzeni a Quartucciu
Tra gli anni '50 e gli anni '70 la grande area che si trova tra le via Carlo Rosselli, delle Serre e Sandro Pertini, a Quartucciu - comune con poco più di 13mila abitanti della Città metropolitana di Cagliari -, ha ospitato le serre dei fratelli D'Atri, considerate tra le più grandi in Europa e un'eccellenza nella produzione orticola e poi anche florovivaistica. Con la crisi del settore, la produzione calò e, verso la metà degli anni '80, i proprietari decisero di chiudere l'attività. In cambio di cubature sui terreni attigui, dove a metà degli anni '90 si iniziò a costruire la lottizzazione “Le Serre”, la famiglia D'Atri cedette le zone verdi al Comune, che successivamente e per decenni rimasero, però, in una condizione di totale abbandono.
Il primo progetto di riqualificazione dell'area risale a circa 15 anni fa, ma per assenza di risorse, le varie amministrazioni comunali decisero di procedere per gradi. Nel primo lotto, anni fa, era stato realizzato un museo archeologico - dalla forma particolare, che ricorda la parte superiore di una caffettiera moka -, una mediateca e una ludoteca. Tutte le strutture sono in attesa di essere completate definitivamente, per poi essere aperte al pubblico.
Nel frattempo, l'amministrazione comunale guidata dall'attuale sindaco Pietro Pisu, è riuscita a reperire ulteriori fondi, per trasformare l'area verde degradata in un parco urbano, che è stato inaugurato il 26 marzo 2022, intitolato allo scrittore e giornalista sardo Sergio Atzeni.
«Il progetto finale», ha raccontato il primo cittadino di Quartucciu, «ha iniziato a prendere corpo nel 2020, quando abbiamo potuto utilizzare le risorse, che erano arrivate con il “Patto per il Sud”, integrate con fondi nazionali, stanziati dal governo Renzi e, successivamente, da quello Gentiloni. Il finanziamento è stato cospicuo, pari a 4,3 milioni. Una parte è stata utilizzata per realizzare il nuovo parco “Sergio Atzeni”, mentre l'altra è finalizzata per i lavori di completamento della biblioteca-mediateca e del museo. Questo è un parco di concezione moderna, che favorisce l’aggregazione sociale e che potrà essere fruito da tutti i cittadini: bambini, ragazzi, adulti, anziani e diversamente abili».
La gara d’appalto per il parco è stata avviata alla fine del 2020 e i lavori, realizzati dall’impresa Cesi srl di Selargius di Andrea Macis, sono partiti all’inizio del 2021.
L’area riqualificata è di circa 12.000 metri quadri, di cui 2.200 di pavimentazione in calcestruzzo lavato e circa 1.000 metri quadri in calcestruzzo drenante. I materiali sono stati forniti da Calcestruzzi e Italcementi.
Ci sono quasi 100 metri lineari di panchine, costruite in cemento bianco, e un'area giochi per i bambini, che ha una pavimentazione in gomma antitrauma colata, con forma esagonale, ricavata dopo lo smantellamento di un vascone, alto quasi 3 metri, che in passato veniva utilizzato per la raccolta delle potature di piante e fioriture delle vecchie serre. Con i materiali della demolizione è stata ottenuta anche una piccola collinetta per gli scivoli.
Quasi 8.500 metri quadri dell'area complessiva sono ricoperti con prato verde, ma sono state effettuate anche 6.000 piantumazioni di arbusti, tra cui querce e carrubi, ed essenze varie della macchia mediterranea, come lavanda e mirto. È stato, inoltre, mantenuto l’unico ulivo presente e quasi tutti i pini. Per integrare l'irrigazione, oltre a un impianto interrato e a goccia, è stato scavato pure un pozzo artesiano di 20 centimetri di diametro, della profondità di 40 metri.
Nella zona centrale del parco è stata ricavata anche una mini arena, con delle gradinate, che potrà essere utilizzata nei mesi estivi per musica e spettacoli, dove è presente una torretta a scomparsa, predisposta con dei collegamenti per eventuali impianti supplementari per luci e suoni.
In tutta l'area sono presenti gli impianti di videosorveglianza e di illuminazione a led, con un sistema di mezzanotte virtuale, che si autoregola in base alla luce naturale.
Nell’ingresso di via Carlo Rosselli è stata inserita una struttura in acciaio, che richiama la forma delle vecchie serre, ed è stato ricostruito fedelmente anche uno dei simboli della memoria storica di Quartucciu, il famoso cancello con il ragno. Realizzato da una fucina sulla base dell’originale, il nuovo cancello ha gli stessi colori, finiture e materiali di quello vecchio, impossibile da recuperare perché eccessivamente rovinato dalla ruggine.
Marco Sassatelli, progettista dello StudioSilva di Bologna, ha confermato che lo studio progettuale è partito proprio con l’analisi della storia del luogo. «Abbiamo voluto mantenere i segni del paesaggio storico e della memoria, e li abbiamo integrati con nuove tecniche e tecnologie, sempre in un’ottica di sostenibilità ambientale. Il disegno dei percorsi è stato studiato per legare e dare una continuità al parco anche con l’area della biblioteca e quella del museo. Con i materiali si è cercato di recuperare l’architettura dei luoghi. Per una parte della pavimentazione, è stato scelto di utilizzare il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN per le modalità di gestione del deflusso urbano ed evitare l’impermeabilizzazione dei suoli. Di fatto, quello è un parco che ha un drenaggio naturale al suo interno, ottenuto giocando proprio con i movimenti del terreno, con le superfici e le pavimentazioni in i.idro DRAIN».
Bruno Sabiu, direttore tecnico del cantiere, ha chiarito che «il progetto preliminare prevedeva inizialmente una pavimentazione nei viali principali con un calcestruzzo “scopato”, con una levigatura in rilievo, mentre per il percorso jogging si era optato per una terra stabilizzata. L’amministrazione comunale, però, non era molto convinta dei materiali, sia per questioni di sicurezza che di durata. Così, ci ha chiesto una proposta alternativa e, con un po’ di risorse in più e con il supporto dei tecnici di Calcestruzzi e di Italcementi, siamo riusciti a fare i sentieri principali in calcestruzzo, con una pavimentazione lavata, mentre il percorso jogging è stato realizzato con il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN, un materiale con una durata superiore ad altri».
Pietro Diliberto, direttore dei lavori del parco urbano “Sergio Atzeni”, ha precisato che «sono stati eseguiti due tipi di pavimentazione. Per tutti e tre gli ingressi al parco è stato previsto un calcestruzzo architettonico, mentre per il percorso jogging si è optato per un materiale drenante, nello specifico per i.idro DRAIN. Per il calcestruzzo architettonico è stato effettuato un cassonetto dell’altezza necessaria, poi il fondo del terreno è stato rullato e sono state fatte delle prove per vedere l’idoneità e le capacità portanti. Si tratta di una pavimentazione di tipo pedonale, di oltre 2.000 metri quadri, concepita e realizzata anche per sopportare il passaggio di mezzi per la gestione del parco. Ha delle performance strutturali molto elevate. Dopo il compattamento del terreno è stato steso un tessuto non tessuto, per separare il successivo getto in calcestruzzo, una rete elettrosaldata ed è stato fatto un primo getto in calcestruzzo di sottofondo, di 12 centimetri, e sopra è stata prevista poi una pavimentazione architettonica con un mix design particolare, studiato appositamente. La colorazione, invece, è stata ottenuta inserendo al suo interno un inerte di Segariu, che ha una tonalità tra il crema e il panna, ed è stata scelta per integrarsi al colore della pavimentazione esterna del museo e della biblioteca, già esistente. Si è voluta dare una sorta di continuità cromatica, anche se i materiali sono differenti. L’inerte del calcestruzzo architettonico, con un trattamento specifico, è stato lasciato in rilievo per circa un millimetro e mezzo, e ha prodotto una texture particolare. Successivamente, la pavimentazione è stata tagliata con una sega circolare idonea, secondo dei tagli studiati, in quadri non superiori ai 20 metri quadri, e separata con dei giunti, per evitare che con gli sbalzi termici possano crearsi delle micro filature o delle spaccature. Tutto il processo è stato ben eseguito da i.build, la business unit di Calcestruzzi, che ha fatto un ottimo lavoro, e seguito da noi, per quanto riguarda la direzione dei lavori. Per il percorso jogging, invece, è stata scelta una pavimentazione drenante, con i.idro DRAIN, per limitare al massimo dei micro traumi agli atleti, perché ha un impatto più “morbido” sul fisico di chi corre e poi perché in caso di pioggia drena perfettamente l’acqua e non si creano ristagni. In questo caso, la colorazione marrone scuro, con sfumature che richiamano l’effetto naturale della terra, è stata ottenuta utilizzando degli ossidi particolari. Dietro l’area giochi abbiamo portato, invece, tutte le infrastrutture sotterranee, che potranno servire per mettere anche un chiosco bar».
Davide Casu, ingegnere e responsabile unico del procedimento del Comune di Quartucciu, ha preannunciato che «in previsione c’è un altro progetto, sempre con la collaborazione di Italcementi, per realizzare anche un altro parco, in via Mandas, angolo via Tortolì. Avrà tipologie simili a quelle del parco “Sergio Atzeni” e, anche in quel caso, abbiamo intenzione di utilizzare il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN, perché ci siamo resi conto che si tratta di un materiale stabile e duraturo ed è un ottimo prodotto, sia dal punto di vista sia estetico che funzionale».
Scheda tecnica
Committenza: Comune di Quartucciu (CA)
RUP: Davide Casu - Comune di Quartucciu (CA)
Progettista: Marco Sassatelli, StudioSilva - Bologna
Impresa: Cesi srl di Andrea Macis -Selargius
Direttore Lavori: Pietro Diliberto
Direttore Tecnico Cantiere: Bruno Sabiu
Posizione
Via Carlo Rosselli09044 Quartucciu (Italia)
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi
Parco Quartucciu.
Impresa Cesi