Innovazione e ricerca per Palazzo Italia
Expo 2015: Palazzo Italia nel 2020
2015-2020: il 1° maggio di cinque anni fa iniziava Expo Milano e apriva Palazzo Italia, sede del padiglione italiano. Un'opera straordinaria, nata dall'ambizioso progetto di Nemesi Architects e dalla ricerca Italcementi del materiale perfetto per realizzarlo, il cemento biodinamico. Innovazione, sostenibilità, bellezza: Palazzo Italia rimarrà nella memoria del Paese come il simbolo di un’industria italiana delle costruzioni che guarda al futuro.
Era l’aprile del 2013 quando il team di Ricerca e Innovazione Italcementi vide per la prima volta il progetto vincitore di Palazzo Italia per Expo 2015 di Nemesi Studio alla presentazione della Triennale di Milano. Solo poche settimane dopo inizia la collaborazione con Susanna Tradati di Nemesi Studio rimasta colpita dai prodotti di ricerca di Italcementi e, in particolare, da un cemento bianco, molto liscio e piacevole al tatto. Il materiale cementizio che aveva suscitato tanto interesse era caratterizzato da un’elevata qualità estetica ma andava riformulato per rispondere alle necessità progettuali.La sfida viene raccolta: si cerca di creare un cemento che non solo mantenga la valenza estetica, ma che sia caratterizzato anche da un’elevata fluidità e duttilità, abbinate a una resistenza meccanica elevata. In i.lab, Centro di Ricerca e Innovazione di Italcementi, si apre il confronto. Inizia lo studio di un cemento nuovo. Risulta subito evidente che per realizzare le forme che compongono i rami della foresta che abbraccia Palazzo Italia non si può utilizzare un materiale cementizio classico, ma occorre realizzare un materiale molto fluido che possa riempire in maniera puntuale stampi complessi come quelli usati per i pannelli. Ci sono pannelli che hanno percentuali di vuoto di circa l’80%, serve quindi un cemento in grado di muoversi in stampi complessi per geometria e dimensioni molto grandi, riempiendo in maniera uniforme tutte le ramificazioni e i cambi di sezione.
La soluzione convince tutti: un tipo di cemento piacevole al tatto, che riflette la luce e ha superfici molto lisce. Ma non solo: il materiale ha anche proprietà fotocatalitiche, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi, che attraverso la luce del sole consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog.Il nuovo materiale cementizio è costituito per l’80% da materiale di recupero, quali aggregati provenienti dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, che conferiscono al prodotto una brillantezza bianca superiore ai materiali cementizi tradizionali.
La “dinamicità” è invece una caratteristica propria del nuovo materiale, che presenta una fluidità tale da consentire la realizzazione di forme complesse come quelle dei pannelli di Palazzo Italia. Tutto questo è i.active BIODYNAMIC. Grazie alla sua particolare lavorabilità, i.active BIODYNAMIC può penetrare nei casseri messi a punto da Styl-Comp fino a formare il disegno finale del pannello, il tutto garantendo una straordinaria qualità superficiale.
Per la messa a punto del prodotto, Italcementi coinvolse 15 ricercatori che dedicarono complessivamente 12.500 ore ad attività di ricerca, prove sperimentali, test di laboratorio,applicazioni in scala per la realizzazione dei pannelli, e un dialogo serrato con i progettisti di Palazzo Italia, per giungere poi alla formulazione finale e ai primi modelli di pannelli insieme a Styl-Comp, che continuò a essere supportata nella fase produttiva.
Nella fase di sperimentazione del prodotto, Italcementi si avvalse della collaborazione dell’Università di Napoli per gli aspetti legati alla performance dinamica e dell’Università di Firenze per lo studio delle prestazioni meccaniche. Il cemento biodinamico è coperto da 5 brevetti estesi a livello mondiale. Un altro aspetto importante della ricerca è l’approccio LCA (Life Cycle Assessment), una sorta di check-up che ha confermato le caratteristiche di sostenibilità del prodotto.