Chiesa Dives in Misericordia: un’architettura di luce per il nuovo millennio

Nel cuore del quartiere Tor Tre Teste, nella periferia orientale di Roma, sorge un’opera che ha segnato un punto di svolta nell’architettura sacra contemporanea: la Chiesa di Dio Padre Misericordioso, nota anche come Dives in Misericordia. Progettata dall’architetto americano Richard Meier e inaugurata nel 2003, questa chiesa è il risultato del concorso internazionale “50 chiese per Roma 2000”, indetto in occasione del Giubileo del 2000. Tra oltre 500 proposte, quella dell’architetto statunitense fu selezionata per la sua capacità di coniugare spiritualità, innovazione tecnologica e rigore formale.

Il progettista: Richard Meier
Premio Pritzker nel 1984, Richard Meier è noto per il suo linguaggio architettonico basato su geometrie pure, superfici bianche e un uso sapiente della luce naturale. Nella Chiesa Dives in Misericordia, Meier ha saputo tradurre questi principi in un’opera che si fa simbolo di rinascita e speranza. Le tre grandi vele in cemento bianco che definiscono l’edificio evocano un abbraccio spirituale e accolgono la luce come elemento liturgico, trasformando lo spazio interno in un luogo di raccoglimento e contemplazione.

Il materiale: TX Millennium – il cemento che purifica l’aria
Elemento centrale del progetto è il cemento bianco fotocatalitico, sviluppato con la tecnologia TX Millennium di Italcementi (oggi Heidelberg Materials), partner tecnico del progetto. Questo materiale innovativo, arricchito con biossido di titanio, è in grado di attivare una reazione chimica sotto l’azione della luce solare, decomponendo gli agenti inquinanti presenti nell’aria. Le superfici della chiesa, grazie a questa tecnologia, non solo si mantengono pulite nel tempo, ma contribuiscono anche alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.
All’epoca della sua realizzazione, l’impiego del TX Millennium rappresentò un’autentica rivoluzione: era la prima volta che il cemento veniva utilizzato come strumento attivo di sostenibilità ambientale. Un gesto pionieristico che ha aperto la strada a nuove applicazioni del calcestruzzo nel campo dell’architettura ecologica. «Nella definizione dell’immagine il ruolo da protagonista è tutto per il cemento bianco brillante con cui le vele sono costruite: per confezionarlo, si aggiunge all’impasto uno speciale additivo, il TX Millennium, ideato appositamente per garantire alle superfici proprietà autopulenti.» afferma Tullia Iori in un articolo dedicato al progetto sulla rivista "L’Industria Italiana del Cemento" (Federbeton)

Un’icona del nostro tempo
La Chiesa Dives in Misericordia è oggi riconosciuta come una delle opere più significative dell’architettura religiosa contemporanea. La sua forma scultorea, la purezza materica e la capacità di dialogare con la luce e con il contesto urbano ne fanno un punto di riferimento per la comunità e per il dibattito architettonico internazionale. «Chi non ricorda le sue tre vele in sequenza, che lasciano entrare la luce all’interno grazie ai lucernari in alto e alle vetrate laterali?» prosegue la Iori «All’epoca se ne parlava come di una magia, ma era invece il primo tentativo concreto di rinnovare il cemento in chiave sostenibile, quando l’argomento era ancora assai poco di tendenza.»

Chiesa e centro parrocchiale
La Chiesa è stata concepita come nuovo centro d’aggregazione per un quartiere residenziale alquanto isolato nel perimetro di Tor Tre Teste, alla periferia di Roma. L’area, di forma triangolare, comprende tre parti distinte; la prima, che divide il luogo sacro a sud, ove si trova la navata, dalla zona cosiddetta laica a nord; la seconda, che separa l’accesso pedonale dal complesso residenziale situato ad est, ed infine una terza parte, che funge da confine tra l’accesso pedonale ed il parcheggio ubicato ad ovest.

La chiesa ed il centro parrocchiale sono collocati centralmente verso il lato ad est dell’area edificata. Entrambe le strutture sono accessibili da est attraverso una piazza pavimentata, il sagrato, situata sul lato più vicino al centro effettivo del quartiere residenziale, a sua volta adiacente ad un’area verde che sarà realizzata dinanzi al sagrato.

Il lato ad ovest dell’area ove sorge la parrocchia comprende due corti separate da un sentiero lastricato, che corre in direzione est-ovest, tra il centro parrocchiale a nord e la chiesa a sud. La corte più a nord include un’area ricreativa con piazza pavimentata adiacente al centro parrocchiale. La seconda corte, che ospita uno specchio d’acqua, è concepita come spazio per la meditazione.

L’impianto proporzionale dell’intero complesso si fonda su una serie di quadri traslati e quattro cerchi. Tre cerchi d’eguale raggio originano i profili delle tre vele che, insieme al muro di spina, costituiscono il corpo della navata. Mentre le vele rimandano discretamente alla Trinità, lo specchio d’acqua vuol richiamare l’elemento fondamentale del rito battesimale.

La percezione dei volumi risente direttamente della luce naturale; i lucernari vetrati tra le vele parallele rispondono continuamente alla tessitura mutevole di luci ed ombre, mentre il sole si sposta lungo la sua traiettoria. Secondo le stagioni, le condizioni atmosferiche e l’ora, la luce sarà variabilmente graduata sulla superficie interna delle vele, infondendo così un carattere speciale alla chiesa, alla cappella e al Fonte Battesimale.  


Il Centro Parrocchiale
L’accesso principale al Centro Parrocchiale dal sagrato della chiesa avviene tramite un atrio, collocato in direzione est-ovest, che crea uno spazio di separazione fra le due strutture. Al Centro Parrocchiale si può inoltre accedere dalle due corti che fiancheggiano l’ala nord-sud della struttura e che sono state realizzate allo scopo di ospitare celebrazioni assembleari, sia formali sia informali. La corte giardino con terrazza può essere vissuta da tutti, adulti e bambini, per socializzare e per giocare. La corte chiusa e pavimentata, invece, è espressamente destinata alle processioni, che sono parte integrante dei rituali della Chiesa.

Il piano interrato ospita la Sala Riunioni, i servizi igienici ed una corte lastricata. A piano terra si trovano gli uffici parrocchiali, le aule di catechismo, ancora servizi ed una terrazza. Al primo piano, sono state realizzate altre aule di catechismo e servizi, mentre il secondo piano ospita la residenza del Parroco e la cucina.

Montaggio delle vele prefabbricate: aspetti tecnici
Il progetto di Meier si articola in due strutture distinte: la chiesa vera e propria e il centro comunitario. Con una pianta dissimmetrica che prevede una grande navata centrale e due navate laterali più piccole, la chiesa raggiunge il suo apice nelle tre enormi vele che racchiudono lo spazio sacro. Questi elementi architettonici, con la vela principale alta ben 36 metri, sono stati realizzati con blocchi prefabbricati in calcestruzzo bianco ad alta resistenza.

Le soluzioni architettoniche adottate per il progetto della chiesa hanno richiesto particolare attenzione sin dalla fase di progettazione delle fondazioni, per affrontare i numerosi problemi legati all’area scelta per sostenere le vele. La scelta è stata quella di posare l’edificio su una soletta continua, dalla quale si innalzano gli elementi prefabbricati delle vele.

Le vele sono settori ritagliati da una sfera cava – l’asse dei poli, orientato da est a ovest sul pavimento della chiesa, i paralleli su piani verticali, i meridiani a guidare la curvatura dei profili superiori: settori che ripercorrono la geometria simile degli elementi prefabbricati che le compongono. Uno studio approfondito della geometria sferica ha permesso di costruire le tre vele con “soli” 22 elementi differenti.

Passiamo poi alle grandi aperture che collegano la navata centrale con le due navate laterali della chiesa, sviluppate solo lungo il lato sinistro. L’effetto è molto arioso, ma le superfici curve sottili, anche se l’occhio non riesce a percepirlo, si torcono e si piegano alla ricerca di equilibri alterati, creando così – come è ovvio – punti di sollecitazione, in particolare nei giunti a terra, dove il materiale è sottoposto a notevoli sforzi.

Il primo problema affrontato è stato quello legato alla formulazione del mix di calcestruzzo. Oltre a essere bianco e ricco di componenti che ne garantissero la durabilità del colore (inclusione di TiO₂), il calcestruzzo doveva anche essere strutturale, in grado di garantire i necessari livelli di resistenza (70-75 N/mm²) e presentare un’ottima lavorabilità.

Il calcestruzzo scelto includeva i seguenti componenti:
•    Aggregato: marmo bianco di Carrara, finemente frantumato fino a raggiungere un diametro massimo di 20 mm, caratterizzato da una distribuzione granulometrica continua. Contenuto: 1850 kg/m³
•    Cemento: Bianco TX Millennium di Italcementi; contenuto: 380 kg/m³
•    Additivo: Mapefluid X404 (2,4% in peso del legante), dosato a 10 kg/m³
•    Metacaolino: Polestar 501, pretrattato e dosato a 38,7 kg/m³
•    Acqua d’impasto: 160 kg/m³

 

I grandi numeri
Lavori: 1998 - 2003
Progettista: Richard Meier & Partner Architects
Committente: Vicariato di Roma
Superficie Chiesa: Circa 800 metri quadrati
Superficie Centro Parrocchiale:  1.670 metri quadrati
Volume Chiesa: 13.982 metri cubi
Materiale principale: cemento e calcestruzzo bianco fotocatalitico TX Millennium
Larghezza navate: 19,50 metri
Lunghezza totale: 45,6 metri
Altezza interna: 21,7 metri            
Altezza della prima vela: 17,1 metri    
Altezza della seconda vela: 22,1 metri    
Altezza della terza vela: 26,7 metri    
Altezza del campanile: 20,0 metri    
Posti a sedere navata centrale: 240