Un sentiero e una villa tra i boschi

In ambito progettuale è importante orientarsi verso soluzioni che riescano a coniugare la resa funzionale e formale, la qualità architettonica con la riduzione dei costi di manutenzione, fino all'attenzione per il paesaggio. Tutti aspetti che riguardano gli spazi pubblici ma anche gli ambiti privati. Ad Albino, in provincia di Bergamo, la necessità di realizzare una strada di collegamento pedonale-carrale a uso privato nel delicato contesto di un'area boschiva ha portato al centro del progetto i plus di i.idro DRAIN, un conglomerato cementizio per pavimentazioni esterne continue di Italcementi e Calcestruzzi capace di andare oltre la sua naturale applicazione, e cioè la realizzazione di aree di sosta, ciclovie, aree verdi, piazze e spazi pubblici. Ne parliamo con l'architetto e direttore dei lavori Sara Castelletti.

Può raccontarci la genesi del progetto?
«L'intervento edilizio è iniziato a settembre 2016 con lo studio preliminare dell’area di proprietà. L’accessibilità a questo lotto intercluso tra due reticoli idrici minori, il fiume Lujo a sud dal quale prende il nome la valle stessa e un reticolo minore hanno rappresentato non solo il punto di partenza dell’intero progetto ma anche una sfida lasciata irrisolta per più di quindici anni. L’area sulla quale sorgeva un fabbricato destinato a stalla con fienile e deposito era raggiungibile solo a piedi attraversando le vallette e la sua denominazione di “promontorio isolato” rispecchia quanto si vedeva attraversando questo luogo, caratterizzato da tratti di forte pendenza del terreno, zone boscate e rovi che non permettevano una semplice progettazione della strada e dell’attraversamento carrale, più volte pensati e ripensati anche da precedenti professionisti. Molteplici percorsi e soluzioni erano stati ipotizzati per raggiungere il fabbricato esistente ma senza raggiungere reali conclusioni, per via anche dei numerosi vincoli ambientali e paesistici oltre a quelli planoaltimetrici. Da qui, dopo anni di mancate soluzioni e concessioni da parte degli enti con l’incarico complessivo di progettazione, direzione lavori e sicurezza affidatomi è iniziato il progetto della strada e del ponte carrale per collegare la strada comunale di via Ponte Lujo con la futura nuova Villa, ubicata nella parte più alta del promontorio e, di fatto, la parte sostanziale dell’intero intervento».

Da dove è nata la scelta di i.idro Drain?
«La strada si sviluppa in ambito collinare per circa 180 metri in un contesto fortemente paesaggistico e boschivo ed era necessario ricorrere a un materiale che riuscisse ad assolvere a diverse funzioni e non solo a quella di essere fortemente drenate. Il materiale è stato scelto infatti anche per la sua funzionalità: grazie a i.dro Drain abbiamo evitato di realizzare canalette stradali e canali di scolo delle acque abbattendo i costi in fase di realizzazione e riducendo la manutenzione stessa. In quest'ottica, la resistenza del materiale agli sbalzi di temperatura e stagionalità che invece colpiscono l'asfalto con il rischio di fessurazioni e rotture, è un plus da tenere in considerazione in chiave di minor manutenzione. Anche la sua granulometria grossa è un aspetto importante perché data la pendenza della strada di circa il 18% i.dro Drain garantisce una maggiore aderenza alla carreggiata. Infine la componente estetica e materica è stata tenuta in considerazione e i.idro Drain si è confermato una soluzione ottimale anche per il completamento del ponte e delle aree esterne attorno alla villa».

Come si è svolto l'iter di realizzazione?
«Le opere di urbanizzazione sono state le prime ad essere eseguite. Le reti impiantistiche generali sono state pensate in un primo tempo lungo il tracciato stradale, per poi essere progettate e spostate a lato nel terreno. La realizzazione del ponte, terminato a maggio 2018, è stata di fondamentale importanza per accedere al lotto. La particolarità è data della tipologia di struttura delle spalle che reggono il ponte: è stata pensata appositamente per far fronte al dislivello di quasi 5 metri tra terreno e reticolo idrico, nonché al contesto paesaggistico, optando per l’uso di massi ciclopici posati uno ad uno secondo l’inclinazione ingegneristica di proporzionalità tra base e altezza. L’impalcato del ponte invece ha una struttura composta da travi in ferro e una soletta di predalles con getto di calcestruzzo. Anche l’alveo del fiume è stato sistemato con tecniche di ingegneria naturalistica, impiegando massi ciclopici legati dal calcestruzzo e argini rinverdibili in modo da ridurre, se non quasi completamente azzerare, dal punto di vista visivo tali manufatti che a conclusione dell’opera si integrano perfettamente nel contesto. La livelletta della nuova strada tracciata dall’escavatore ha cercato di seguire il più possibile e adeguarsi alle curve di livello, adagiandosi sul terreno esistente in modo da ridurre sia le movimentazioni di terra sia la pendenza, che nel solo tratto curvo in salita raggiunge una pendenza di poco più del 18%, valore non riducibile vista l’originaria situazione di partenza».

E l'illuminazione?
«Lungo i lati della strada sono stati progettati e disposti a quinconce i corpi illuminati costituiti da paletti in lega metallica colore corten, alti 1.10 mt, mentre ad illuminare la parte nel tratto piano della strada che collega la via comunale con il lotto intercluso sono stati posati dei pali stradali alti 5 metri, sempre in lega metallica colore corten, tipologia di materiale e colore che vengono utilizzati anche per il cancello e le barriere stradali del ponte in legno e metallo».L'elemento distintivo delle opere di urbanizzazione è stato l’uso di i.idro DRAIN per la strada, il ponte e le aree esterne alla villa, piazzale e camminamento.
«Si e innanzitutto è stato necessario aumentare lo spessore di i.dro DRAIN, variabile tra i 15 e 20 cm, per portare allo stesso livello la strada, specialmente nei tratti curvi. Il fondo stradale è stato scavato e più volte, rullato e costipato per accogliere lo strato di materiale in misto ghiaione fortemente stratificato e compattato dello spessore di più di 30 cm, tanto da risultare nel tempo di difficile lavorazione nelle operazioni di posa dei pali dei corpi illuminanti. Con questo fondo è stato possibile procedere alla costruzione della villa consentendo ai mezzi pesanti, betoniere, gru escavatori e pale meccaniche di accedere alla parte alta del lotto. Una volta terminata la villa, si è tornati a concludere il cantiere con l’ultima opera, lo strato finale della strada con I.dro Drain, al di sotto del quale sono stati eseguiti ogni 20 metri circa dei tagli nello strato di misto ghiaione per aumentare e orientare il deflusso delle acque in caso di forti piogge. Le possibilità offerte da questo materiale drenante in termini di granumoletria e colori hanno permesso di completare l’intero progetto (villa, strada e ponte) uniformando le opere tanto che il color tortora scelto per la strada riprende il colore delle pareti e del portoncino di ingresso.

E i tempi di posa?
«Sono stati velocissimi. Sicuramente una pavimentazione in asfalto o in calcestruzzo avrebbe comportato un intervento più laborioso e lungo. In due giorni, invece, abbiamo realizzato la pavimentazione in i.idro DRAIN anche grazie all'utilizzo di una squadra di posa specializzata, assistenza tecnica/tecnologicain cantiere per la durata dell'interaa realizzazione. L'utilizzo di di un macchinario ad hoc con rullo, unico al mondo, oltre alla posa veloce ha garantito un risultato finale omogeneo, compatto e un'ottima resa. Il lavoro è stato effettuato da i.build la businsess unit di Calcestruzzi, dedicata alla posa di pavimentazioni».Venendo al corpo residenziale: da dove è nata l'idea progettuale?
«La villa che oggi sorge sul vecchio sedime del fabbricato, seppure con una pianta e una sagoma completamente differenti, tengono conto della forma del lotto e degli orientamenti tali per cui i due rettangoli sfalsati della pianta si sviluppano lungo l’asse longitudinale est- ovest. Questo permette una migliore distribuzione delle stanze, con ampie aperture vetrate che si affacciano verso la vallata per dare un ruolo di mossa naturalità che riproduce l’andamento delle colline e dei versanti limitrofi. L’idea progettuale di una pianta regolare è nata anche per soddisfare specifiche richieste del committente in ordine al numero di locali, disposizioni ed esigenze personali e contrasta volutamente con la copertura curva che ha un notevole sbalzo, 4,50 mt circa, rivolto verso la valle e privo di appoggi. La curva presenta un angolo convesso e uno concavo che generano un’onda dalla forma e linea ben evidenti sopra i due volumi adiacenti della casa vera e propria e della grande autorimessa».Qual è la sfida maggiore affrontata dal progetto?
«La sfida di questo progetto è stata quella di realizzare un edificio ad alte prestazioni energetiche, performante sul piano dei consumi ma di qualità e forte identità architettonica. La scelta si è orientata per una struttura portante prefabbricata in carpenteria metallica formata da pilastri e travi calandrate poggianti su una platea in calcestruzzo armato dalle nervature estradossate opportunamente areata. La casa si articola su un unico livello, con un ampio soggiorno con grandi vetrate a ovest e a sud da cui si accede attraverso il disimpegno alla zona notte, mentre la cucina comunica con la zona soggiorno. Dalla lavanderia si accede all’autorimessa. L’involucro è stato realizzato con la tecnologia a secco, struttura e rivestimento, con una progettazione stratigrafica ad hoc di lastre e isolanti di diversa tipologia e densità, al fine di raggiungere altissime prestazioni.

La sua originalità è data anche dalla copertura?
«Certamente. Il pacchetto di copertura a monofalda curva è ventilato e rivestito in zinco-titanio dalle nervature longitudinali, con uno spessore totale di 65 cm, i frontalini della copertura risvoltano su tutti i prospetti per metà dello spessore totale della copertura (circa 30 cm) in modo da alleggerire e ridurre visivamente lo spessore e creare uno stacco tra due materiali, zinco-titanio e intonaco colorato. L’impresa Vanoncini ha eseguito i lavori della villa, portando con sé le proprie tecniche di ingegnerizzazione del progetto, sia per la carpenteria metallica sia per le pareti dell’involucro, la copertura e i monoblocchi. Particolare attenzione è stata prestata per la finitura delle pareti rivolte a nord e ovest, utilizzando delle facciate ventilate per migliorare gli aspetti energetici sia per la manutenzione e durabilità di questi lati maggiormente esposti. I pannelli della Swiss Pearl posati dalla Duesse Coperture sono stati disegnati singolarmente e tagliati seguendo la curvatura della casa, con la particolarità di creare attraverso dei fori di piccole dimensioni, 2 cm, un piacevole effetto visivo dove l’elemento curvo non si trova più in copertura ma diventa un moltiplicarsi di piccoli cerchi in contrasto alle pareti squadrate. Lungo questi lati le aperture sono tutte dei grandi quadrati di 140 cm. Le facciate sud ed est presentano grandi vetrate considerando che il punto più alto del prospetto sud è alto 4.60 mt il che permette di slanciare l’edificio monopiano».

Il legame con il paesaggio circostante è un punto di forza del progetto?
«Si perché nella sua complessità questa villa da ogni angolo in cui è vista risulta diversa per materiali, forme geometriche, curve e per quel legame imprescindibile con il contesto percepibile quasi senza una ragione e tale da poter comporre e scomporre le varie parti della casa, stilisticamente contrapposte ma calibrate, insieme a ciò che la circonda: le colline, il bosco, le foglie che si ritrovano anche all’interno della casa, nei rivestimenti delle pareti del soggiorno e della cucina, sono tali da poterla definire una moderna casa nel bosco».

 

Scheda di progetto

Ubicazione Albino (Bergamo).
Superficie villa 215 mq lordi (di cui 175 mq abitazione e 60 circa autorimessa.Strada, ponte area pavimentata 650 mq.

Dati progetto

  • SC Castelletti Studio Architettura e Design - Albino (BG)

    Architetto

  • i.idro DRAIN

    Materiale

  • 2019

    Completamento

Mr. Riccardo Pasa

Responsabile i.build, la business unit per le pavimentazioni

Posizione

Albino (Italia)

Casa Albino.

Casa Albino.

Casa Albino.