La cava come scrigno della biodiversità

Buone pratiche di ripristino ambientale: il caso di Monte Giglio

Gli esempi di riuso di una cava contemporaneo sono numerosi. Uno di particolare interesse è in corso nella Bergamasca, nella cava Monte Giglio di Italcementi, aperta sui territori comunali di Calusco d’Adda, Carvico e Villa d’Adda per fornire marna alla vicina cementeria di Calusco. È il caso di ricordare che per la provincia orobica l’attività estrattiva costituisce da tempo un comparto fiorente sia in ragione dei ricchi giacimenti minerari presenti sia per l’inclinazione industriosa della popolazione che ha saputo impiegare le risorse naturali disponibili nell’edilizia, nelle grandi opere viabilistiche e in molteplici altri settori industriali, favorendo il progresso non solo delle imprese che operano nel settore, ma dell’intera comunità locale. 

La coltivazione di una cava deve necessariamente essere accompagnata da un’attenta opera di riqualificazione per consentire una nuova e migliore fruizione dei luoghi e per rigenerare armonia. In tale modo emerge una inattesa verità: la bellezza è sfuggente e sfida ogni convenzione. Un posto da sempre incantevole è facile da raccontare, ma il fascino di un luogo rifiorito è qualcosa di più delicato e complesso.

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